Ornelli Orsola
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Infiorata
05.06.10 - Testo infiorata

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Non è facile poter esprimere in sintesi un artista nella complessità della sua pittura e della sua persona, eppure è compito utile e indispensabile, perché la Ornelli, pittrice e donna, venga qui rappresentata in modo a lei consono e agli altri trasparente. (...)
Non è facile poter esprimere in sintesi un artista nella complessità della sua pittura e della sua persona, eppure è compito utile e indispensabile, perché la Ornelli, pittrice e donna, venga qui rappresentata in modo a lei consono e agli altri trasparente. Allora così vorrei definirla “Orsola delle pause e delle attese”. Le “pause” per significare quel clima soffuso di quiete rasserenante, dove i luoghi, appannati da luce opalescente, offrono accoglienza all’inquietudine dell’anima e riparo dai pericoli della vita e dove il tempo, dilatato oltre ogni possibile misura, sembra quasi fermarsi per un utile resoconto degli eventi ed una confortante raccolta di sentimenti. Pause , come momenti di recupero della mente, delle proprie memorie, delle risorse più umane. Le “attese”, per esprimere quell’aura interiore non confessa, lasciata un po’ all’intuizione e concessa solo all’immaginazione di un lettore attento e rispettoso. Attese, come sospensione delle scelte per un percorso non determinato, verso orizzonti imprecisati dai problemi dell’esistere, dalle ansie del domani, dalla precarietà degli affetti e dei valori. E fra il dubbioso albeggiare delle “pause” e l’echeggiante incertezza delle “attese” c’è un tenero cuore di donna, che trasmette emozioni immediate con un coraggioso trasporto creativo, e il forte vibrare di una capacità inventiva che mira alla conquista di sempre nuovi traguardi, di progressive evidenze. (…) un panorama complesso di significati e di forme, bello da filtrare, per cui è necessario un accesso particolarmente sensibile, un consenso ideale a voler cogliere i caratteri creativi dell’artista, i suoi intenti e le sue tappe di ricerca, a voler capire gli angoli poetici della donna, l’intrinseca umanità della persona, la sua coscienza espressiva e creativa, ma proprio per questo fortmente intensa, coinvolgente, interessante oltre misura (…)
Angelo Mazzoli (Presidente della Pinacoteca Civica di Spello)

Angelo Mazzoli (Presidente della Pinacoteca Civica di Spello)


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Nell’evoluzione della pittura di Orsola Ornelli il racconto appare sempre più nitido (...)
Nell’evoluzione della pittura di Orsola Ornelli il racconto appare sempre più nitido Da un certo taglio di paesaggio che dava una tensione lirica di stato d’animo sospeso, la visione interna si dilata ora per improvvise impennate della fantasia. La rappresentazione naturale, acque alberi astri, lievita una luce più mentale che fisica, prossima a certi bagliori di un silenzioso surrealismo. L’artista, oltre che ad una natura tecnica ad olio, si dedica con sorprendente sensibilità all’acquerello: qui le tenui zone di ombra e di luce, fisiche e spirituali, si compongono in un sistema di equilibrio molto prossimo all’essenza stessa della poesia.
Franco Gentilucci (Collaboratore del Trevi Flash Art Museum )

Franco Gentilucci (Collaboratore del Trevi Flash Art Museum )


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Quest’artista ha avuto il coraggio e la forza nel tempo di migliorarsi e di trasformare la mera rappresentazione decorativa in raffigurazione della natura come essenza dell’animum. (...)
Quest’artista ha avuto il coraggio e la forza nel tempo di migliorarsi e di trasformare la mera rappresentazione decorativa in raffigurazione della natura come essenza dell’animum. Una tecnica assoluta, un’efficace colorista: i suoi prati fioriti, i suoi campi mietuti, i covoni che danno l’idea dello spazio sono moduli che compongono l’idea del sentimento, dell’emozione, non sono la semplice figurazione del vero. Orsola Ornelli usa la natura perché in essa vede il compimento della bellezza antica in cui l’evento naturale, la stagione che si manifesta è anche l’Epifania del Dio che vuole toccare anche i cuori più scuri. Non c’è figura umana nelle sue opere, l’intervento dell’uomo diviene storia nel grano tagliato, nella paglia raccolta, negli ulivi spellani potati che trattengono luce e mistero. Perché è l’invisibilità delle emozioni che il genio pittorico della pittrice spellana vuole raffigurare nei suoi paesaggi; la luce solare diviene mezzo per dar volto ed espressione alla composizione, come se gli alberi, gli oggetti e tutta la composizione non siano altro che una immagine dell’animum. La natura come specchio e figurazione dell’inimmaginabile spirito che aleggia nell’uomo. E’ un animo che cerca la quiete e la stagione della vita che segna e lascia un ricordo indelebile; tutti ne abbiamo una, la Ornelli apre finestre perché il ricordo entri e colori il grigio di certi giorni. La luce che pervade i suoi scenari non è la luce solare, ma illuminazione interiore, è l’osservatore che sorpreso a riscoprire la bellezza della natura s’illumina della semplicità e nell’infinitamente piccolo scopre l’infinitamente grande.
Alberto D’Atanasio (Prof. Storia dell’arte)

Alberto D’Atanasio (Prof. Storia dell’arte)


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I dipinti di Orsola Ornelli sembrano venire incontro a chi li considera (...)
I dipinti di Orsola Ornelli sembrano venire incontro a chi li considera C’è sempre qualche motivo che li rende così vicini, per il quale il lettore si sente portato dentro. Spesso è il sole o la luna che incombe, spande silenzio o vibrazioni nel cielo, per cui avvertiamo di essere immersi in un’atmosfera surreale, coinvolti in quella dimensione cromatica reale e insieme della mente. L’orizzonte, inoltre, non risulta quale linea ben definita. In una distesa di papaveri il giallo delle grandi corolle è luce che sale dalla terra al cielo e lo spazio, che è colore, è tutto protagonista in primo piano. L’artista si avvale della tecnica dell’olio e del linguaggio dell’acquerello. I risultati sono di uguale valore, denotano versatilità ed esperienza. La tematica spazia dai paesaggi ai fiori, alle nature morte. Sono argomenti di quadri nei quali si diffonde un’anima che cerca la luce e la quiete della solitudine. I colori intonano alta concentrazione e pare vogliano condurci via con loro, nel volo impossibile della dimenticanza. Frequenti i papaveri. In un dipinto sorgono quasi improvvisi quattro o cinque di questi fiori assolutizzati in mezzo al fresco del mattino. Sono squilli brevi e alti della natura. Levano i loro capi sul verde indeterminato dell’erba, verso un cielo dove il bianco suggestivamente si alterna all’azzurro e lo compenetra. Quest’opera è realizzata con la sveltezza dell’acquerello. Le pennellate rosse si affermano precise in mezzo a colori ariosi e liberi. Fanno pensare ad immagini che si svegliano subitanee nel fluire lento della mente e del tempo. Un’opera ad olio reca il titolo “Luce di Luna”. Si tratta di un paesaggio notturno e il silenzio ha qualcosa di inquietante e di magico. Più che il vero oggettivo rappresenta uno stato d’animo, l’attesa trascorsa da premonizioni che hanno brividi bianchi. La luce espande il grande freddo dell’universo. La notte è difficile da dipingere, per questo motivo sono pochi gli artisti che l’hanno considerata. Ha allestito molte mostre personali, tra le quali ricordiamo quelle ai Festival dei Due Mondi. Opere esposte e disponibili nel suo studio.
Franco Ruinetti ()

Franco Ruinetti ()


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A guardare i lavori di Orsola Ornelli ci si immerge nelle intriganti sfumature dei suoi acquerelli su carta fatta a mano,porosa, una carta già ricca di storia in quanto realizzata nella cartiera del piccolo borgo medievale di Bevagna. (...)
A guardare i lavori di Orsola Ornelli ci si immerge nelle intriganti sfumature dei suoi acquerelli su carta fatta a mano,porosa, una carta già ricca di storia in quanto realizzata nella cartiera del piccolo borgo medievale di Bevagna. Orsola ha voluto trovare anche nella carta il significato dell’antico, così come parlano di ricordi i campi, i fiori, gli alberi fitti che si innalzano, a volte senza ombra, verso il cielo, un cielo circolare che avvolge, a spirale, dove prende forma la luna. Tra il metafisico e il surreale trionfano moltitudini di girasoli quasi a sottolineare il riscatto che la natura continua a compiere, a donare colori, emozioni all’uomo che continuamente li trasfigura. L’uomo, la più fragile delle creature, che sa della vita e sa della morte, vive nel “doppio regno”, così come è duplice la tecnica nei lavori Ornella, che passa dall’acquerello sfumato, delicato, fiabesco alle tele di quadri ad olio, a volte monocromatici, materici dove trionfa il blu e dove bianche lune creano riflessi come si specchiassero in un mare, ma è un campo di grano, di girasoli il mare di Orsola, che fin dalla nascita ha toccato, dove ha mosso i primi passi nella verde Umbria e dove ha trovato, in quei campi l’ispirazione per arricchirsi e dare, grazie ad essi, il suo messaggio. Un messaggio silenzioso, dove il tempo, sembra scorrere senza curarsi della “velocità” che oggi appartiene incondizionatamente all’uomo che nei quadri di Orsola Ornelli deve entrare senza fretta, con “lentezza” assaporando il silenzio, godendo così del doppio regno che appartiene all’uomo.
Raffaele Ariante (Pittore)

Raffaele Ariante (Pittore)